Pesche Informazioni su allergeni, sintomi e trattamento
Scopri di più su malattie allergiche, sintomi, paradigmi di gestione e considerazioni sui test.
Il paziente può sottoporsi al test delle IgE specifiche?
Informazioni dettagliate sugli allergeni interi e sulle componenti allergeniche.
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Il paziente può sottoporsi al test delle IgE specifiche?
Informazioni dettagliate sugli allergeni interi e sulle componenti allergeniche.
Coltivate nelle regioni calde e temperate del mondo, esistono migliaia di varietà di pesche.1 Questo frutto è costituito da un nocciolo, polpa bianca, gialla o rossa, e una buccia che presenta una leggera peluria una volta che la pesca è giunta a maturazione.1,2 Le pesche rappresentano una moderata fonte di antiossidanti, forniscono il 15% del fabbisogno giornaliero di vitamina C e il 6% del fabbisogno giornaliero di vitamina A.3 Consumate come frutta fresca intera e come componenti di altri alimenti (quali succhi, marmellate, gelatine e conserve) le pesche possono essere anche in scatola e far parte di prodotti da forno.1,2 Insieme ad altri frutti quali mela, pera, fragola, albicocca, susina e ciliegia, la pesca fa parte della famiglia delle Rosaceae, che comprende gli alimenti più frequentemente coinvolti nelle reazioni allergiche alimentari di adolescenti e adulti in Europa.2 In uno studio europeo del 2014 che valutava i tassi di sensibilizzazione alla frutta, la pesca si è classificata come la causa più frequente di sensibilizzazione, con un tasso del 7,9%.4
Le pesche vengono coltivate nelle regioni temperate più calde di entrambi gli emisferi. I principali produttori di pesche sono Cina, Italia, Spagna e Stati Uniti.1 Questo frutto viene consumato crudo o in alimenti come succhi, marmellate, gelatine e conserve, ma si può trovare anche in scatola e come ingrediente all'interno di prodotti da forno.1,2 Le pesche, inoltre, vengono utilizzate come estratto di frutta in alcuni cosmetici biologici.4
Alcune persone allergiche alle pesche possono manifestare sintomi anche mangiando altri alimenti apparentemente non correlati. Questo fenomeno è denominato cross-reattività e si verifica quando il sistema immunitario identifica, in sostanze diverse, le proteine o le loro componenti come strutturalmente simili o biologicamente correlate, attivando così una risposta immunitaria. I casi più comuni di cross-reattività con le pesche si manifestano con alimenti vegetali quali mele, albicocche, carote, ciliegie, pesche, arachidi, pere, lamponi, fragole, nocciole, arachidi e carote.4
Se dopo aver mangiato la pesca, altra frutta fresca, verdura cruda o frutta a guscio si manifesta prurito alla bocca o alla gola, potrebbe trattarsi di sindrome orale allergica (SOA), talvolta chiamata sindrome da allergia alimentare associata ai pollini (PFAS). Questa condizione è determinata anche dalla reazione del sistema immunitario a proteine, o componenti simili, presenti negli alimenti vegetali e nei pollini degli alberi.7 Come riportato da uno studio, la cross-reattività costituisce un problema abbastanza diffuso, tanto che il 25% circa dei bambini con rinite allergica (detta anche febbre da fieno) soffre anche di SOA ingerendo frutta o verdura.8 Le comuni allergie ai pollini che potrebbero causare SOA consumando pesche comprendono pollini di betulla, ontano e nocciolo.4
La pesca è costituita da diversi tipi di proteine che presentano differenti caratteristiche. Per questo il rischio di insorgenza dei sintomi può variare a seconda dei casi. Alcune persone possono consumare le pesche se queste vengono sottoposte a elevate temperature (quindi cotte), poiché il calore denatura le proteine interessate. Altre proteine si trovano principalmente nella buccia, di conseguenza la tolleranza migliora se le pesche vengono sbucciate. Altri pazienti devono, invece, evitare del tutto le pesche, poiché la loro ingestione potrebbe determinare una reazione grave, detta anafilassi. Il profilo di rischio specifico per i diversi soggetti dipende dalle proteine alle quali si è allergici.4
Conoscere le proteine o le componenti degli allergeni che scatenano i sintomi può contribuire a stabilire un piano di gestione dell'allergia. Tenendo presente questo aspetto e in base anche all'anamnesi dei sintomi, il medico di famiglia potrebbe suggerire di sottoporsi a un test delle IgE allergene-specifiche per individuare eventuali altri pollini e alimenti allergenici per il paziente.4
Disponi già dei risultati del test delle IgE specifiche per la diagnosi delle allergie?
I risultati dei test includono il nome delle componenti, indicato con un codice alfanumerico e/o con il nome in chiaro. Il medico di famiglia probabilmente esaminerà i risultati con te, ma qui troverai una panoramica di riferimento. È sufficiente individuare i nomi delle componenti nell'elenco seguente per comprendere come gestire al meglio i sintomi.4
rPru p 1, rPru p4
rPru p 3
rPru p 7
MUXF3 (CCD)
I risultati del test devono essere interpretati dal medico di famiglia nel contesto dell'anamnesi clinica del paziente. Il tuo medico di famiglia formulerà la diagnosi finale e definirà le decisioni riguardanti il successivo trattamento.
*Questi test potrebbero non essere approvati per l'uso clinico nel Paese del paziente. Rivolgersi al proprio medico di famiglia per sapere quali test sono disponibili.
Dal momento che non esiste attualmente una cura per le allergie alimentari, il medico potrebbe consigliare un piano di gestione dell'allergia che includa quanto segue.10-13
Il medico potrebbe prescrivere uno dei seguenti farmaci:
In presenza di una persona con una reazione allergica e segni di shock, intervenire rapidamente. Osservare l'insorgere di segni quali pallore con cute fredda e sudore, polso debole e rapido, difficoltà di respirazione, confusione e perdita di coscienza. Eseguire immediatamente le seguenti operazioni:
La gravità dell'allergia alle pesche può variare nel corso del tempo, con sintomi lievi durante un episodio e gravi in un altro. Sebbene i sintomi delle allergie alimentari possano manifestarsi alcuni minuti o diverse ore dopo l'ingestione, nella maggior parte dei casi la reazione inizia entro due ore.5 I sintomi possono essere cutanei, gastrointestinali, cardiovascolari e respiratori e possono includere uno o più dei seguenti indicatori:5,6
I sintomi associati alla sindrome orale allergica (SOA), nota anche come sindrome da allergia alimentare associata ai pollini (PFAS), possono includere inoltre i seguenti indicatori:7
I test di sensibilizzazione cutanea o i test ematici delle IgE specifiche possono, insieme all'anamnesi dei sintomi, aiutare il medico a determinare se si è allergici a un particolare allergene. In seguito alla diagnosi di un'allergia, il medico stabilirà un piano di gestione dei sintomi personalizzato per il paziente.
*Questi test potrebbero non essere approvati per l'uso clinico nel Paese del paziente. Rivolgersi al proprio medico di famiglia per sapere quali test sono disponibili.
Poiché le reazioni allergiche alimentari sono imprevedibili e i sintomi variano da locali a sistemici, è consigliabile prendere in considerazione una prescrizione di epinefrina per qualsiasi paziente con un'allergia alimentare IgE mediata.10