Betulla
Informazioni su allergeni, sintomi e trattamento

Riconoscibile dalla corteccia bianca screziata di colori, che si apre orizzontalmente in strati sottili, la betulla (Betula spp.) è un albero ornamentale a fusto alto che ha vita breve e si trova nelle zone fresche dell’emisfero settentrionale. Resistente, a crescita rapida e relativamente immune da malattie e attacchi di insetti, la betulla è stato tra i primi alberi a colonizzare il pianeta quando i ghiacciai si sono ritirati.¹ La conta annuale dei pollini può variare da un anno all'altro fino al 400%.² La betulla è anemofila e i livelli di polline sono determinati dal clima, dalla diversità della flora locale e dai ritmi specifici di impollinazione dei diversi gruppi o delle diverse unità tassonomiche.^2,3

A quali altri allergeni potrei essere sensibilizzato?*

Molti pazienti con allergia alla betulla possono manifestare sintomi se esposti ad altri allergeni come pollini di alberi, di erbe infestanti o di graminacee. Questo rende difficile determinare a quale polline attribuire i sintomi, soprattutto nei periodi in cui sono presenti diverse specie di pollini nell'aria. Questo fenomeno è denominato cross-reattività e si verifica quando il sistema immunitario identifica, in sostanze diverse, le proteine o le loro componenti come strutturalmente simili o biologicamente correlate, attivando così una risposta immunitaria. Altri allergeni respiratori che possono causare reazioni crociate con il polline di betulla sono i pollini di graminacee e di ontano, nocciolo, faggio e quercia.⁷

Se dopo aver mangiato frutta fresca o verdura cruda si manifesta prurito alla bocca o alla gola potrebbe trattarsi di sindrome orale allergica (SOA), talvolta chiamata sindrome da allergia alimentare associata ai pollini (PFAS). Questa condizione è determinata dalla reazione del sistema immunitario a proteine, o componenti simili, presenti in allergeni diversi. Come riportato da uno studio, la cross-reattività costituisce un problema abbastanza diffuso, tanto che il 25% circa dei bambini con rinite allergica (detta anche febbre da fieno) soffre anche di SOA.⁶ Gli alimenti vegetali comuni coinvolti nella SOA per l'allergia alla betulla comprendono: frutta, verdura, frutta a guscio e legumi. Tra questi alimenti troviamo: mele, ciliegie, pesche, nocciole, arachidi, carote, sedano, soia, fragole e molti altri ancora.⁷

Conoscere le proteine o le componenti degli allergeni che scatenano i sintomi può contribuire a stabilire un piano di gestione dell'allergia. Tenendo presente questo aspetto e in base anche all'anamnesi dei sintomi, il medico di famiglia potrebbe suggerire di sottoporsi a un test delle IgE allergene-specifiche per individuare eventuali altri pollini e alimenti allergenici per il paziente. I risultati di questo test possono inoltre aiutare il medico a stabilire se l'immunoterapia allergene specifica possa ridurre i sintomi del paziente.⁷

Disponi già dei risultati del test delle IgE specifiche per la diagnosi delle allergie?

I risultati dei test includono il nome delle componenti, indicato con un codice alfanumerico. Il medico di famiglia probabilmente esaminerà i risultati con te, ma qui troverai una panoramica di riferimento. È sufficiente individuare i nomi delle componenti nell'elenco seguente per comprendere come gestire al meglio i sintomi.

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• Indica che i sintomi sono causati dal polline di betulla.⁷
• Anche il polline di ontano, nocciolo, faggio o quercia potrebbe provocare sintomi.⁷
• In presenza di anamnesi clinica di PFAS a mela, ciliegia, nocciola, ecc., la causa potrebbe essere l'allergia al polline di betulla.⁷
• Può essere presa in considerazione l'immunoterapia specifica per il polline di betulla⁷

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• I sintomi allergici possono essere causati da pollini di erbe, infestanti, graminacee o di alberi diversi dalla betulla.⁷

I risultati del test devono essere interpretati dal medico di famiglia nel contesto dell'anamnesi clinica del paziente. Il tuo medico di famiglia formulerà la diagnosi finale e definirà le decisioni riguardanti il successivo trattamento.

*Questi test potrebbero non essere approvati per l'uso clinico nel Paese del paziente. Rivolgersi al proprio medico di famiglia per sapere quali test sono disponibili.